Descrizione
La storia di Santa Maria la Fossa è ricca di eventi e trasformazioni che hanno segnato il suo passato. Citato in antichità come "Fossa Graeca" da Tito Livio e ora noto come "Mazzoni", il territorio in cui si trova Santa Maria la Fossa era famoso per le coltivazioni di rose.
Originariamente chiamato "Fossa", questo centro abitato emerse attorno al millennio come casale della città di Capua e raggiunse il suo apice durante il periodo longobardo. Nel 1084, venne costruita una chiesa romanico-longobarda dedicata alla Madonna, e il centro abitato prese il nome di Santa Maria Minore, detto "fossa".
Successivamente, divenne feudo di Riccardo Filangiero e passò poi a Guglielmo Stendardo per ordine di Carlo I d'Angiò. Questo feudo, insieme ad altri, tornò sotto il controllo della corona dopo la ribellione dei Filangieri.
Nel 1525, l'Imperatore Carlo V concesse ai residenti il privilegio di pascolare il bestiame liberamente nella zona senza timore di violenze, probabilmente motivo per cui non sono state rinvenute tracce di mura intorno all'abitato. Nel corso del Settecento, Santa Maria la Fossa si unì ai centri di Grazzanise e Brezza e nel 1805 contava solo 500 abitanti.
Frazione del Comune di Grazzanise fino al 1906, Santa Maria la Fossa divenne un comune autonomo da allora. Il primo sindaco fu Antimo Abbate, che cercò di cambiare il nome in "Santa Maria a Volturno" per rimuovere il suffisso "la Fossa", ma tale cambio non fu effettivamente attuato.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città fu teatro di scontri violenti tra le forze tedesche e americane. Nel 1943, il centro abitato fu minato e numerose case vennero incendiate. I bombardamenti aerei distrussero gran parte dell'abitato, l'aeroporto militare di Grazzanise e la polveriera di Carditello.
Dopo la guerra, nel 1944, Arturo Giusti divenne il primo sindaco del dopoguerra, nominato dal Comitato di Liberazione. Nel corso degli anni, Santa Maria la Fossa ha subito varie trasformazioni economiche, tra cui l'insediamento dell'azienda agro-zootecnica Cirio che ha contribuito alla ripresa economica.
Tuttavia, l'azienda passò attraverso diverse fasi di proprietà , tra cui un coinvolgimento con la camorra. Successivamente, l'area è stata confiscata e destinata a progetti di bonifica e sviluppo agricolo. La storia della città è stata segnata anche da iniziative di ricostruzione e riqualificazione, come la realizzazione di un centro di smaltimento dei reflui zootecnici e la lotta contro l'inquinamento.
Oggi, Santa Maria la Fossa continua il suo percorso di sviluppo, cercando di valorizzare la sua storia, le risorse agricole e le iniziative per il benessere della comunità .